Oggi ho dato una falsa speranza alla mia fonte d’ispirazione.
Non ne avevo assolutamente intenzione e per un istante mi sono sentita addolorata per aver deluso un desiderio che so lei coltiva dentro da parecchio tempo.
Le ho portato un regalo. Un piccolo pensiero in occasione del suo compleanno.
Ammetto di non ricordarmi l’ultima volta che le ho fatto un regalo. Non ne ho mai avuto l’abitudine, ma quest’anno avevo voglia di lasciarle qualcosa che potesse esserle utile. Che la facesse sentire amata. Un modo per farle sentire che lei è nei miei pensieri.
Trovare l’idea giusta per lei non è stato facile. Ho dovuto escludere quelli che erano i suoi passatempi preferiti, come la lettura ad esempio. E ho dovuto abbandonare anche l’idea di regalarle un album che racchiudesse un raccolta di fotografie.
Questo perché la mia fonte d’ispirazione non ci vede più, purtroppo.
Riconosce solo alcune fugaci ombre. I colori sono spariti, come le forme.
Ma torniamo al punto: la sorpresa.
Non potendo vedere il pacchetto che tenevo appoggiato sulle mie gambe, appena ho pronunciato le parole “Ho una sorpresa” ho percepito un fremito di gioia in lei.
L’ho capita al volo. In quel preciso istante avrei tanto voluto poterle dire “Sì, è proprio questa la sorpresa!”. Sarebbe stato il regalo più grande e gradito che lei avrebbe desiderato. So per certo che sarebbe esplosa di immensa felicità all’idea di avere un nuovo arrivo in famiglia.
Mi è dispiaciuto deludere questo suo sogno. Subito però ha preso il sopravvento l’ironia che lei è capace di tirarmi fuori e tra una battuta e l’altra l’ho aiutata ad aprire il suo regalo.
E mentre studiava con le dita il piccolo pezzo di stoffa che ora teneva tra le mani io le descrivevo i colori e i disegni che vi erano stampati, nella speranza che nella sua mente si potesse delineare un’immagine il più possibile simile alla realtà.
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