GRUNGEART – 19 OTTOBRE 2018

Venerdì 19 ottobre al Red Mosquito si è vissuta un’ora e mezza di grunge. Un’ora e mezza di coinvolgimento puro, di suoni, di musica, di voce cantata e di voce parlata. Di libera espressione e di libera interpretazione.

E’ stato bello perdersi piano, piano nel susseguirsi delle canzoni legate tra loro da un filo invisibile, che tracciava un percorso in realtà ben definito. Un percorso tra passato e presente, tra gruppi musicali amici ma anche antagonisti, provenienti da una realtà comune anche se rivisitata da punti di vista differenti.

Anche stasera i Grungeart fanno centro.

Prima ripropongono alcuni brani meno popolari della scena grunge facendo rivivere gli Screaming Trees, poi ci regalano una sorprendente versione acustica di Heart shaped box, reinterpretata a due voci con un’intonazione che, se nelle strofe ricorda quasi lo stile di Layne Staley, nel ritornello esplode forte e potente alla maniera di Cobain. Un mix, a mio parere, straordinario. E un’ulteriore conferma della bravura di Simone Ispani, capace di interpretare voci così particolari e così diverse, passando dagli Alice in Chains ai Soundgarden, dagli Smashing Pumpkins ai Nirvana, riuscendo sempre a trasmettere emozione.

In questo viaggio nel grunge siamo accompagnati dalle letture e dalle poesie di Luca Ispani, intervallate talvolta da momenti di dialogo improvvisato con il pubblico, che contribuiscono a rendere ancora più coinvolgente la serata.

Serata che si conclude con un video montato dai Grungeart che ci regala vecchie immagini e spezzoni che per un istante riportano in vita i protagonisti musicali del grunge. E mentre i nostri sguardi si perdono nelle immagini, le nostre orecchie si immergono nelle note di Black suonata in sottofondo.

Elisa

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